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Biblioteche del Comune di Parma uno sguardo oltre le mura
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LA BIBLIOTECA POPOLARE
LA CHIESA DI SAN ROCCO

Presentazione e programma del convegno
Il movimento delle Biblioteche Popolari
Il contesto culturale
Biblioteche a Parma: origini e sviluppi
1912: nasce la biblioteca comunale
Nuove biblioteche per la città
Cronologia
Le biblioteche a Parma: la situazione fino al 1912 [ versione stampabile ]

 

La più importante istituzione bibliotecaria cittadina era naturalmente rappresentata dalla Biblioteca Palatina, inaugurata da Filippo di Borbone  nel 1769 (e a quel tempo denominata "Parmense") nei locali del Palazzo della Pilotta.
Alla fine del regno di Maria Luigi, la biblioteca poteva contare in circa 120.000 volumi.
Da segnalare che nel marzo del 1865 alcune sale al piano terreno (dove un tempo aveva sede la farmacia di Corte) vennero aperte in orario serale, dalle 19 alle 22
(2)

A cavallo degli anni '30 troviamo inoltre la singolare iniziativa del risorgimentale Francesco Pastori che fondò a Parma un Pubblico gabinetto di letture (chiamato Isituto Pastori), aperto presso la propria bitazione al n. 116 di Strada Maestra di San Michele (oggi via della Repubblica), con biblioteca circolante, magazzino di deposito e vendita di libri, stampe e musica e dove era possibile leggere anche giornali inglesi e francesi. Pastorì prese parte alle insurrezioni del 1831 e, soffocata l'insurrezione, la biblioteca fu sopressa (Decreto 8 aprile 1831) ed i libri sequestrati su istanza dei creditori.

Arrivati all'Unità d'Italia, assistiamo alla fondazione della Biblioteca Popolare, per iniziativa dell'avvocato Giuseppe Saredo.
In un articolo comparso il 10 aprile 1865 sul giornale "Il Patriota", Saredo faceva appello alla generosità della popolazione per costituire una biblioteca popolare destinata a coloro che "... pur avendo imparato a leggere e a scrivere sono costretti a trascurare l'esercizio delle cognizioni acquisite per mancanza di libri". L'appello viene raccolto da numerosi personaggi di spicco della cultura cittadina e, presso la sede del giornale "L'Amico dell'Operaio" in b.go Scutellari n. 6, arrivano in dono libri e giornali. La biblioteca verrà inaugurata il 9 agosto 1865 al n. 16 di Via S. Anna e rimarrà aperta tutte le sere dalle 21 alle 22 e, nei giorni festivi, dalle 10 alle 13. Purtroppo però la raccolta di offerte e donazione non raggiunge le adesioni previste  se già a dicembre si richiede un aiuto da parte dell'amministrazione pubblicase e se ne paventa la chiusura, che effettivamente avverrà nel 1867.
L'anno successivo il deputato Clemente Asperti, a suo tempo fra i sostenitori della biblioteca popolare, promuove una sorta di rifondazione della stessa (utilizzando il patrimonio residuo), sotto l'egida della "Società parmense per l'istruzione popolare dei maschi", di cui era presidente.
E questo effettivamente avviene nel maggio 1868, all'interno di un piccolo locale delle scuole di P.le della Macina, che ospitavano anche i corsi serali gestiti dalla stessa "Società per l'istruzione popolare".
Sempre nel 1868 entra in vigore anche un regolamento, in 9 articoli, che definisce finalità e norme sulla conduzione della biblioteca stessa.
Sotto la presidenza di Asperti la biblioteca svolge regolarmente la sua attività fino al 1901 quando deve essere momentaneamente chiusa per permettere il trasloco presso un locale all'interno della scuola "Pietro Cocconi" dove rimarrà ancora per pochi anni, fino ad un nuovo trasloco che la riporterà in strada S. Anna, ma questa volta al n. 8.

Un quadro abbastanza preciso riguardante il funzionamento della biblioteca lo si può ricavare da una relazione al Sindaco di Parma (in risposta ad una richiesta del Ministero della Pubblica Isruzione), redatta da Guglielmo Dall'Aglio, maestro nelle scuole comunali, datata 7 luglio 1906.

E da questo momento, non si hanno più notizie, fino al 1912, quando la biblioteca passa definitivamente in carico al Comune.

Una fotografia della realtà bibliotecaria parmense alla fine del XIX° secolo la possiamo dedurre da una Statistica delle biblioteche, redatta dal Ministero dell'Agricoltura, Industri e Commercio (4), pubblicata nel 1893 e dai dati raccolti dal Comune di Parma e conservati preso l'Archivio storico comunale.

La situazione si presenta piuttosto ricca e composita e questo è l'elenco:

Biblioteca Palatina;
Biblioteca popolare circolante;
Biblioteca circolante delel carceri giudiziarie;
Biblioteca circolante della Casa di pena;
Biblioteca del Relae Collegio Maria Luigia;
Biblioteca della Scuola Centrale di Tiro di fanteria;
Biblioteca del Collegio dei Teologi;
Biblioteca del Regio Istituto Tecnico "M. Melloni".

La statistica ministeriale non giudica rispondenti alle caratteristiche di biblioteche le raccolte pervenute al Comune di Parma da Istituti universitari, Ospizi Civili e Regia Scuola di Musica. 

NOTE
(1) G. Sitti, Cenni storici sull'Archivio del Comune di Parma, Parma, 1899, p. 12.
(2) Gazzetta di Parma, 4 agosto 1865, p. 702.
(3) G. Sitti, L'Archivio Comunale di Parma. Storia e bibliografia, Parma, 1914, p. 46;
(4) Ministero dell'Agricoltura, industria e commercio, Statistica delle biblioteche, Cremona, Tip. della Provincia, 1895.

(4)

 
 
   Portale dedicato alla Storia di Parma e a Parma nella Storia, a cura dell'Istituzione delle Biblioteche di Parma
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